INCONTRO CON I TAROCCHI

Come tante donne, anch’io ho avuto un’anziana zia che leggeva le carte, non per professione ma per passione e mi raccontava di quando aveva predetto ad un giovanissimo e sconosciuto Adriano Celentano ricchezza e successo.
Ma il mio incontro personale con i tarocchi non è nato allora, anche se ero affascinata di come un normale mazzo di carte da briscola potesse ispirare la zia a raccontare storie sul passato, presente e futuro.
A volte mi chiedo quando in me è nata la curiosità e la passione per il trascendente e il mondo invisibile e mi viene da rispondere: “da quando posso ricordare”.
Il mio primo amore è stata l’astrologia che ho iniziato a studiare da autodidatta e poi frequentando un corso in cui l’insegnante ci disse : “Siete sicuri di iniziare? Sappiate che una volta aperta questa porta non potrete più tornare indietro, sarete costretti ad avanzare per sempre”.
E così fu.
Mi appassionai così tanto all’astrologia che per poter stendere un tema natale con le effemeridi e facendo tutti i calcoli a mano ho dovuto ristudiare quelle basi della matematica e della geometria che il mio cervello aveva sempre rifiutato.
Non c’è stato un anello di congiunzione tra astrologia e tarocchi se non quello della mia insaziabile curiosità. Iniziai a comprare mazzi di tarocchi e libri.
Il primo mazzo che imparai a leggere fu un mazzo di “tarocchi egiziani” ogni carta era piena di simboli e le interpretazioni del libro allegato erano sempre intrise di drammaticità. Li leggevo ad amici e famigliari ma c’era qualcosa che mi spaventava in tutto questo e decisi per un bel po’ di non toccarli più, era un gioco che non mi piaceva.
Altri mazzi ed altri libri più tardi, una sera a casa di un amico nella sua libreria vidi il libro “ La Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky.
Lo presi ed iniziai a sfogliarlo.
Marco, il mio amico, era sicuro, sapendo delle mie passioni, che io lo conoscessi e si stupì molto quando gli risposi che per me era un perfetto sconosciuto.
“Ma comeeeee? Non conosci Jodorowsky???” gridarono in coro tutti gli invitati
“No”.
Allora lo devi conoscere e bla bla bla bla bla
Da quel giorno, per me, il nome Jodorowsky da sconosciuto divenne un tormentone
Lo incontravo ovunque.
Dal regista del laboratorio teatrale che frequentavo, che era anche direttore tecnico del teatro, chee mise in calendario tutti i suoi film, all’amica che vedevo tutti i giorni che arrivò con in mano uno dei suoi libri, all’altra amica che non vedevo da tempo che era appena tornata da Parigi dove era andata nella speranza di farsi leggere i tarocchi da lui e per finire anche la psicoterapeuta alla quale organizzavo dei corsi mi disse “Non hai mai pensato di organizzare per Jodorowsky?”
A quel punto esplosi dicendo?
“ma chi cavolo è Jodorowsky?”.
E fu così che iniziò una delle più affascinanti avventure della mia vita.
Non solo l’incontro con i Tarocchi ma con il mondo jodorowskiano.